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... ecco
lo stato del tratturo
(era il 1995)

 

descrizione del

percorso

di Lino Mastronardi

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Lasciato il gruppo che, seguendo il tratturello di San Domenico dirige verso Carovilli, puntiamo il muso dei cavalli verso Roccasicura, dove il tratturo si sviluppa alle pendici del lato SE del Monte Pian di Lago (1210 m) e seguiamo una isoipsa (ndr curva di livello) a 1000 metri sul livello del mare. Questa zona è abitata da pastori e allevatori stanziali per cui l’erba è ben tagliata dalle pecore sempre presenti nella stagione buona e il tratturo si mantiene perfettamente. Attraversata la statale 86 iniziamo la discesa verso il torrente Vandra. Questo è un punto importante geograficamente perchè ci troviamo sul displùvio tra il bacino che alimenta il Mar Tirreno (fiume Volturno) e quello che alimenta l’Adriatico (fiume Trigno). Inoltre questo è il punto in cui i due tratturi (Lucera-Castel di Sangro e Celano-Foggia) si avvicinano notevolmente e si possono vedere uno con l'altro. Il mio gruppo è composto da cavalieri campani che per la prima volta affrontano il percorso tratturale. Da questo punto fino al Vandra il tratturo e ben conservato è transitabile. Attraversiamo il torrente presso il ponte della Statale 86, per poi salire verso Casino Pece e Guado Setteporte (1000 m.s.m.) prendiamo una strada interpoderale ricavata sul tratturo che, nella zona individuata dalla pendice destra del torrente Vandra, è però ostruita dalla vegetazione. Qui si trova un eventuale collegamento utilizzato spesso per passare sull'altro tratturo e che, passando all'interno della riserva Feudozzo ed un bosco protetto - quindi intatto - arriva fino alla Stazione di S.Pietro Avellana (per attraversare la riserva è necessario richiedere un'autorizzazione all’Azienda Demaniale di Stato - Riserva del Feudozzo – Castel di Sangro). Si entra temporaneamente in territorio abruzzese, provincia de L'Aquila, prima di arrivare alla contrada Montalto di Rionero Sannitico, ancora in territorio molisano. Dal guado Setteporte si vede scendere il tratturo verso Montalto, ma il percorso non è accessibile perché molto ripido e ormai invaso ed ostruito dalla vegetazione. Si può aggirare attraverso una stradina interpoderale bianca, che passa più in alto del Tratturo. Arrivati nei pressi di Montalto si trovano molte sorgenti che sgorgano naturalmente dal terreno e sono convogliate in fontanili che offrono acqua fredda e limpida per abbeverare i cavalli. Il paese è caratterizzato anche dall’allineamento delle case che seguono il percorso tratturale. Da Montalto a Bocca di Forli (provincia di Isernia) il Tratturo scende con pendenze a volte notevoli e una stradina interna al suolo tratturale ci consente di oltrepassare una fascia ostruita da “perazzi”, rose canine, ginestre, ginepri ed altri tipi di cespugli presenti lungo tutto l’itinerario per la diffusione dei semi fatta dalle stesse greggi transumanti. Proprio alla Bocca di Forli incontriamo una discarica. Da qui entriamo definitivamente in provincia de L'Aquila e prima di affrontare la discesa per la taverna del Ponte della Zittola troviamo un abbeveratoio con presenza di salamandre. Da questo punto costeggiamo - ad una altitudine di circa 1000 m.s.m. - il lato Nord della Montagnola (1065 m) e allarghiamo la vista su tutta l'Alta Val di Sangro: vediamo Alfedena, la Camosciara nel Parco Nazionale d'Abruzzo, Rionero Sannitico, Castel di Sangro e Ponte della Zittola. Il ponte costituisce il punto d’incontro tra il tratturo che stiamo percorrendo (Lucera-Castel di Sangro) e il Pescasseroli-Candela, proveniente da Alfedena e che svolta a Sud verso Isernia. Da questo punto panoramico è possibile arrivare a Castel di Sangro tramite una strada interpoderale che dirige a Nord. Noi invece puntiamo sul Ponte della Zittola in direzione Ovest e dopo aver percorso un paio di chilometri di tratturo in discesa, perfettamente conservato per l’intera larghezza, arriviamo alla Taverna del Ponte, che conserva ampi spazi, utilizzati in passato per la sosta del bestiame in attesa della partnza, ancora efficienti e utilizzabili. Qui terminava il feudo di Montalto e iniziava il territorio di messer Francesco del Borgo de’ Castel de’ Sangro, come cita il testo uficiale della reintegra del Tratturo Castel di Sangro-Lucera del 1651. Nelle mura di cinta pezzi di lapidi e targhe ricordano ancora benefattori e proprietari.

Dopo la sosta notturna ci siamo ricongiunti ad Alfedena con il resto della spedizione che è arrivata con il treno.

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Lino Mastronardi

Glossario:

Tratturi, tratturelli e bracci


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