'62/'63/'64
L'anno lungo in cui molto iniziò e tutto finì

di Michele Mezza

Donzelli editore


CRONOTOPI

nuove mappature della storia

la memoria come bussola, la storia come hyperlink

CRONOLOGIA DETTAGLIATA ITALIA 1960 CRONOLOGIA DETTAGLIATA ITALIA 1961 CRONOLOGIA DETTAGLIATA ITALIA 1962 CRONOLOGIA DETTAGLIATA ITALIA 1963 CRONOLOGIA DETTAGLIATA ITALIA 1964

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premessa
di Stefano Panunzi

Ogni evento, oltre al suo valore assoluto, assume una valenza di contesto. Si tratta infatti di decifrare il fatto che si prende in esame in un contesto di circostanze ed avvenimenti che rendono quel dato episodio non un unicum ma l'anello di una concatenazione.

L'intera tradizione annalistica francese, con Braudel al centro, nasce proprio sulla base di una lucida visione degli eventi storici intesi come isole di un arcipelago, strettamente connesse ad un'unica piattaforma. Non sempre la vicinanza di spazio o di tempo è un indizio significativo. Anzi a volte distorce la possibilità di bene interpretare influssi e relazioni fra eventi che pur posizionandosi in dimensioni spazio temporali distanti, si basano su strette connessioni concettuali.

Diciamo che il calendario della storia può essere letto anche in base a linee di congiunzione di eventi che possono essere letti come versioni diverse di un unico flusso. Queste linee le chiameremo Cronotopi.

 

Leggere la storia in base a cronotopi diventa possibile oggi che la rete ci ha insegnato come far muovere una relazione sulla mappa del web. L'ipertesto è il linguaggio dei cronotopi, che rende possibile, ad un singolo individuo, di raccogliere, visionare, analizzare e concepire processi di relazioni e sovrapposizione di eventi, documenti, testimonianze e tracce che fino a poco tempo fa erano difficilmente gestibili al di fuori di imponenti apparati di ricerca.

Il decentramento della potenza di correlazione fra eventi, come la potenza di calcolo, ha investito l'individuo di una grande capacità operativa, incrementando esponenzialmente l'area degli eventi setacciabili e correlazionabili.

In questo contesto, si riconfigura anche la risorsa memoria, e la sua esemplificazione strumentale, che è il data base.

Nella nuova dimensione operativa data dalla navigazione fra cronotopi, la memoria documentata multimedialmente non è più un semplice back office della ricerca, ma un vero motore di ricerca, un sistema di indicizzazione del passato in base ai saperi del presente. Il cronotopo infatti matura come coscienza storica degli eventi e capacità di estendere la gamma delle esperienze e delle interconnessioni che si collegano all'evento in questione.

Si rivalorizza così il giacimento della memoria, che assume una vita propria, diventa dinamica azione di ricerca, autonoma capacità di decifrazione. Lo scaffale, la teca, il data base, assumono le sembianze di veri e propri autori visibili che orchestrati dall'impresario della ricerca generano contenuti fino ad allora assolutamente inediti.

Concept: 1962

In questa logica diventa così inevitabile tornare sui grandi sentieri della storia e rileggere anche pagine già raccontate alla luce di una nuova grammatica ipertestuale.

Il linguaggio che rende plausibile un'azione di riconfigurazione di quanto già realizzato è il tipico metodo operativo della rete: il remix.

Si tratta infatti di assumere una logica di post produzione, per indicizzae, selezionare e combinare i molti spezzoni di storia documentata e narrata, alla luce di una nuova lente che è appunto il cronotopo.
La stessa periodizzazione tradizionale potrebbe essere riorganizzata per linee orizzontali o verticali, individuando fulcri temporali o spaziali, azioni locali o strategie globali.

Il 1962 è il prototipo di un cronotopo nazionale. Un anno lungo, che inizia nell’estate del 1960, con le proteste contro il governo Tambroni, e si conclude, per esaurimento degli eventi interconnessi fra loro, nell’estate del 1964 con la sfibrante trattativa dell’ennesimo governo di centro sinistra, che neutralizzerà ogni ambizione riformatrice, al tintinnio delle sciabole del generale De Lorenzo.

La piattaforma connettiva di quella sequenza di mesi, è appunto l’arco temporale del 1962, cerniera e imbuto di eventi diversi e separati, tutti convergenti nell’ambizione mancata di un paese sconfitto dalla guerra che poteva vincere la pace: orgoglio economico, con il miracolo del passaggio di decennio 50/60; ebbrezza di eventi nuovi, come il Concilio Vaticano secondo, e una nuova formula di governo che apre alla sinistra scalpitante; una nuova etica metropolitana che vede un popolo rurale diventare moderno; il sogno di un protagonismo geo economico, con le suggestioni di Mattei e i sogni di Olivetti; una sinistra che occhieggia al neocapitalismo americano, distraendosi, per un solo momento, dall’ortodossia sovietica.
Sono gli elementi che creano una densità di storia reale e di storia virtuale concentrata in una manciata di mesi. Il 62 per questo si propone come uno dei pochi incontestabili cronotopi della storia di un paese che frena prima ancora di aver accelerato.

Perché il cronotopo come metodo ipertestuale

Nella logica di una specifica comunità nazionale, ripercorrere la propria storia , sulla base di centri di interesse tipici, di cronotopi distintivi, potrebbe riservare straordinarie sorprese: rieditare aspetti marginali, che pure hanno contato, o far riaffiorare aspetti meno indagati e spiegati, che pure hanno determinato circostanze vitali, o ancora dare luci a momenti lasciati bui dalla storiografia lineare, con un'azione di ricerca e analisi più attrezzata e funzionale ai temi oggi centrali. Il cantiere che apriamo si pone come obbiettivo proprio una rilettura convergente e sovra opposta di eventi, tutti singolarmente noti, ma ineditamente intrecciati e proiettati l’uno nell’altro.

Un metodologia che si rende possibile per l’infrastruttura di memorie condivise di cui questo Paese, in parte inconsapevolmente, dispone e che vanno attivati volotaristicamente. Grazie all’istinto da grande impresario della memoria della direzione di RAI Teche, e in particolare del suo direttore, Barbara Scaramucci, abbiamo potuto ricomporre il mosaico di una storia ancora tutta da comprendere e decifrare di un paese fermato sulla soglia dell’autonomia nel determinare il proprio sviluppo.

Stratificazioni di informazioni e produzioni giornalistiche, insieme a fotografie dello stato d'animo del Paese, delle sue gerarchie, dei suoi valori portanti come sono, di fatto, i programmi televisivi che per lunghi decenni hanno guidato il processo di alfabetizzazione mediale della comunità.

Il format

L’obbiettivo è la realizzazione di un libro ibrido, che sia nella versione cartacea, che nella successiva traduzione digitale, proponga all’utente percorsi autonomi e creativamente riscrivibili, per analizzare e riconsiderare documenti e ragionamenti sulla base proprio di constatazione di singoli cronotopi.
Le mappe concettuali che vedrete graficizzate sono un primo tentativo di dotare di un proprio alfabeto espressivo il cronotopo, concentrando in una struttura convenzionale come appunto una mappa grafica, la ricerca di una sintesi concettuale sul sistema di relazione fra eventi diversi, uniti nell’unità di tempo.

Una prima ipotesi editoriale che vogliamo qui consolidare sarà basata su carotaggi di scenari storici, ancora instabili, come sono appunto i cronotopi, che potremmo realizzare sulla base di di successivi interventi, commenti e integrazioni che dovessero giungere dalla rete nelle pagine a QR Code, che realizzeremo.

Il nostro sommario che proponiamo nel sito che state visitando è stato pensato con una struttura aperta.
Ogni tema ha una sua anima storica, un focus, un evento, un fenomeno che lo caratterizza e che ha avuto antefatto e conseguenze. Ogni tema si presenta come spunto iniziale e non come conclusione dell’autore.

Attorno a questo nucleo è possibile rileggere a spirale i contesti internazionali, le interconnessioni trasversali di cultura ed economia e costume, le ripercussioni politiche o sociali, i grandi contrappassi dell'attualità o dello sport.

Inizialmente si potrebbe adottare come prima bussola editoriale la ricostruzione del decennio dei fin troppo mitici anni '60, rintracciando in ogni anno un cronotopo di caratterizzazione.

Ovviamente la narrazione non potrà essere recintata in un unica piattaforma editoriale. Si tratta di aprire piste di ricerca, e fornire bussole, ma non concludere percorsi. In questo si tratta di combinare formati off line,come quello tradizionale cartaceo, con l'ormai anche classico dischetto con filmati, a proiezioni on line come i QR Code, e i siti di appoggio, che assicurano la continuazione e la personalizzazione della ricerca, ma sopratutto mantengono aperta l'opera ad una continua azione di riscrittura da parte delle comunity di stakeholders che si concentreranno sui singoli temi.
In questo caso l'editore, ma anche gli autori, assumeranno l'invisibile sembianza di un impresario che orchestra e organizza il pretesto e il luogo dell'opera, senza divenirne esclusivo protagonista.

Il valore aggiunto

 

L'intera operazione per realizzarsi dovrà sviluppare una specifica capacità di ricerca e selezione, largamente automatica, dei materiali. Questo ci porta alla necessità di allestire una funzione di vero e proprio motore di ricerca e di sviluppo dei cronotopi.
Intendiamo una funzione software in grado di leggere, concettualmente i dati della rete sulla base di una gerarchia di valori determinati dall'attinenza, la pertinenza e l'influenza, fra i singoli eventi e documenti.
Il motore di ricerca, che dovrebbe integrare funzione di catalogazione automatica, tipo Storyfy, a funzioni illustrative di storytelling, a funzioni di individuazione ed estrazione dei contenuti mappati, dovrà essere concepito come una bussola georeferenziata che si esprime in mappe spaziali, sulla base dello spunto che il progetto Volunia ha suggerito anche se non ancora compiutamente espresso.


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