Sec XIX

dallo Stato Pontificio

all'Italia unita

http://it.wikipedia.org/wiki/Battaglia_di_Calatafimi

E' il secolo della ristrutturazione in Europa delle frontiere nazionali volute dal Congresso di Vienna del 1814; della Seconda rivoluzione industriale; delle esposizioni universali (in Inghilterra col Crystal Palace, e a Parigi, con la Torre Eiffel); delle ferrovie (in Russia si lavora alla costruzione della ferrovia Transiberiana, che collega Mosca a Vladivostok) e della prima trasmissione telegrafica con cavo sottomarino tra l'America e l'Europa.

I primi anni del secolo segnano l'apogeo e sconfitta definitiva di Napoleone. Nascono socialismo, comunismo e femminismo. In Italia è redatto lo Statuto albertino, poi l'Italia perde la prima guerra di indipendenza contro l'Austria e Carlo Alberto abdica...

Stato pontificio e Regno delle due Sicilie

Nello Stato Pontificio la transumanza seguiva i tracciati delle antiche vie consolari.

Quando infine si realizzò lo Stato italiano e il regno del Sud fu unito a quello del Nord, i piemontesi che arrivarono nell’area foggiana scoprirono che la sola dogana di Foggia contava 28.000.000 di capi. L’importanza della nostra transumanza ci spiega anche certi fatti storici. Vediamo l’entità di queste transumanze: l’Italia ha oggi(*) una popolazione ovina di soli 5-7 milioni di capi, pur essendo uno dei paesi di maggiore economia pastorale grazie alla configurazione della nostra terra, dato che la vicinanza delle coste alla montagna ha sempre consentito transumanze facili. Nell’ambito dell’Europa, noi e l’Inghilterra siamo le nazioni più favorite; in epoca antica, noi sulla pastorizia eravamo al primo posto.
Oggi abbiamo industrie tessili, acquistiamo lana dal Sudafrica, dall’Argentina e la lavoriamo, dato che le nostre pecore non sono state più curate da 300 anni, non sono più di razza pregiata come in altri paesi, come – ad esempio – le pecore che hanno scatenato la guerra nelle isole Falkland tra Inghilterra e Argentina, dove sono 1.000.000 di pecore di razza imperiale. Nel passato, almeno fino al 1500, mal’Italia aveva una popolazione ovina di grande entità.

Da «Archeologia», agosto/settembre 1999 (* conferenza fine anni ’80) http://www.ludovicomagrini.it/parlati/la_transumanza

Vie tra Toscana ed Emilia

XIX Secolo: la strada del Duca o della Duchessa. Collega Faidello (MO) con Tereglio (LU), quindi con la Garfagnana. Nel 1819 Maria Luisa di Borbone e Francesco IV, duca di Modena, si accordarono per collegare tra loro gli stati di Lucca e Modena senza passare sul territorio del Granducato toscano. I lavori vennero terminati in pochi anni (1824) ma la manutenzione estremamente onerosa e la concorrenza di percorsi migliori fecero sì che la "via della Duchessa" venisse in poco tempo abbandonata. La leggenda narra che la costruzione di questa strada fu l’occasione per il primo ma anche l’ultimo incontro fra i due sovrani promessi sposi. Infatti la duchessa avendo scoperto solo in quella circostanza che il duca aveva i capelli bianchi, si dice abbia esclamato: "Ai monti nevica". E il duca, oltremodo indispettito, le avrebbe così risposto : "Se ai monti nevica, è bene che le vacche tornino al piano".


XIX Secolo: la Via delle Radici : è la più moderna, la più praticabile, quella che ha reso "vecchie" tutte le altre.

Statale 12 Abetone - Brennero E’ una variante della vecchia via Giardini, scorrevole e veloce (anche troppo: venne utilizzata anche per il collaudo su strada delle Ferrari).

La Grande Escursione Appenninica, o G.E.A., parte invece dalla Cisa e arriva fino alle Marche.

 

Le vie del brigantaggio in Calabria (Valle di Tuccio)