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Davanti alla chiesa sorge una bellissima colonna corinzia, si tratta dell’ultima superstite della grande Basilica di Massenzio del Foro Romano innalzata qui da Paolo V nel 1615. Sull'altro lato uno degli obelischi che si trovano a Roma.
L’interno, a tre navate, offre un grandioso spettacolo. In fondo ad una doppia fuga di colonne, sotto l’Arco Trionfale, il grande baldacchino, sorretto da quattro preziose colonne di porfido. Il soffitto di Giuliano da Sangallo, fu dorato col primo oro portato dall’America. Lungo le pareti dell’architrave una teoria di 36 mosaici, riproducenti scene del Vecchio Testamento e si ricollega al grande mosaico dell’Arco Trionfale che riproduce i fatti del Nuovo Testamento. Tutti questi mosaici, risalgono al V secolo. Il pavimento della basilica è opera cosmatesca pregevolissima (XII sec.).
La Confessione davanti all’altare maggiore fu decorata nel 1874 da Vespignani, che usò i più ricchi e rari marmi. Dietro la grata metallica, sono le celeberrime reliquie del Presepio consistenti in cinque pezzi della mangiatoia nella quale il S. Bambino fu posto nella sua natività, chiusi in un’urna d’argento disegnata da Valadier. Di fronte, la grande statua di Pio IX in preghiera, di Iacometti (1880). L’altare maggiore, sotto il grande baldacchino, è il sarcofago dove furono deposte le ossa dell’evangelista S. Matteo. Nell’abside con finestre ogivali si ammira, epilogo di tutta la decorazione musiva della basilica, il Trionfo di Maria, pregevole mosaico di Torriti (1295).
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