La basilica attuale risale al XVII sec. La imponente facciata in travertino fu costruita nel 1735 dall’architetto Alessandro Galilei. Sulla balaustra che sormonta l’attico si ergono 15 statue che raffigurano il Cristo, San Giovanni Battista ed i Dottori della Chiesa. Nel portico a sinistra si trova una statua di Costantino proveniente dalle Terme imperiali al Quirinale: le porte di bronzo furono tolte dalla Curia, al Foro, da Alessandro VII (1655-1667). L’ultima a destra è la Porta Santa aperta solo negli anni giubilari. L’interno della basilica, lungo 130 metri, è a cinque navate divise da antiche colonne che il Borromini incorporò con perizia in una nuova struttura a pilastri verso la metà del seicento. Nei giganteschi pilastri Borromini dispose una serie di nicchie inserite fra due colonne di marmo verde e in ciascuna di esse collocò la statua di un apostolo creando uno splendido contrasto cromatico verde, grigio, bianco. Al di sopra delle edicole ci sono altorilievi in stucco, opera dell’Algardi Pirro (1650), rappresentanti scene dell’Antico e del Nuovo Testamento. Entrando nella Basilica, l’attenzione viene attratta dal sontuoso soffitto dorato della navata mediana di Ligorio (1562). Sotto il pavimento, di tipo cosmatesco, sono stati rinvenuti notevoli resti di costruzioni romane. La vastità della navata centrale ha come sfondo un imponente tabernacolo che risale alla seconda metà del trecento, ornato da dodici affreschi di piccole dimensioni, attribuiti a Barna da Siena. Più in alto, le reliquie delle teste di San Pietro e Paolo sono contenute in preziosi contenitori d’argento. Sotto al tabernacolo è l’altare papale, voluto nel 1367 da Urbano V e restaurato nel 1851, dal quale può dir messa solo il Pontefice. In basso, nella confessione, su di una lastra di bronzo, pregevole opera di Simone Ghini (1443), fratello di Donatello, è scolpita la figura giacente di Martino V con l’iscrizione «temporum suorum felicitas». Il presbiterio e l’abside, nel fondo della Basilica, sono un rifacimento di Francesco Vespignani (1884-86); incaricato da Leone XIII di estendere l’abside, l’architetto trasportò e restaurò abilmente l’antico Mosaico del Redentore. Questo risale alla prima costruzione della basilica (IV secolo) e fu restaurato una prima volta nel 1291, quasi un millennio più tardi, da Jacopo Torriti e Jacopo da Camerino. La sottostante Sedia papale è in marmi sfavillanti e preziosi mosaici. A sinistra della Crociera possiamo ammirare l’Altare del Sacramento, disegnato da Olivieri (1592-1604). Il presbiterio e l’abside, nel fondo della Basilica, sono un rifacimento di Francesco Vespignani (1884-86); incaricato da Leone XIII di estendere l’abside, l’architetto trasporto' e restauro' abilmente l’antico Mosaico del Redentore. Questo risale alla prima costruzione della basilica (IV secolo) e fu restaurato una prima volta nel 1291, quasi un millennio più tardi, da Jacopo Torriti e Jacopo da Camerino. La sottostante Sedia papale è in marmi sfavillanti e preziosi mosaici. A sinistra della Crociera possiamo ammirare l’Altare del Sacramento, disegnato da Olivieri; le quattro colonne di bronzo pare fossero state rimosse dal Campidoglio ad opera di Costantino. Sempre sulla sinistra, per una porta, si accede al Chiostro, ampio e armonioso capolavoro duecentesco di arte cosmatesca. Fu eseguito dalla più celebre famiglia di marmorari romani, i Vassalletto, autori anche del chiostro della Basilica di San Paolo.