Il Foro della pace fu voluto nel 71 a.C. da Vespasiano. Costuito per conservare il bottino delle guerre di Giudea (per questo non considerato un vero Foro e definito semplicemente Templum Pacis fino al tardo impero), oltre a un grande numero di altre opere d'arte, tra cui quelle della Domus Aurea di Nerone e i celebri gruppi dei Galati (di Pergamo, conservati oggi nei Musei Capitolini e al Palazzo Altemps). Quindi era quasi un museo e vi era anche una grande biblioteca. Chiude a sud l'area dei fori e alla sua estremità si ergeva l'enorme tempio che si estendeva sino alla collina della Velia (su cui dal IV secolo svetta la Basilica di Massenzio). Si possono riconoscerne dei resti presso l'attuale ingresso laterale del Foro romano, nei giardinetti antistanti la Basilica di Massenzio e nella chiesa dei SS. Cosma e Damiano.