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La cengia longobarda "ginocchio del bove" |
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Da Orvinio
a Scandriglia con la consulenza esperta del professore medievista Jean Claude
Maire Viquer e del marchese Carlo Malvezzi monte Pellecchia -
1368 m. Approfondimenti Ospiti |
Talvolta anche le vie verdi si rivelano in modo curioso. Da Orvinio a Scandriglia non esiste una strada diretta. O meglio, con un'automobile si potrebbe percorrere la statale che aggira una delle parti più belle e impervie del parco dei Lucretili, con gli oltre 1300 metri del Pellecchia. Ma in un viaggio a cavallo (a piedi o in mountain bike)... o una volta (che vale a dire prima del motore a scoppio) come si faceva? Un sopralluogo in elicottero ci rivela in modo singolare una cengia con le tracce di carri impresse nella roccia. Approfondiamo le mappe che si trovano nel castello di Orvinio, messe a disposizione dal compianto marchese Carlo Malvezzi, appassionato di cavalli e nostro grdito ospite. Poi chiediamo in giro e la memoria della gente si risveglia. Una volta proprio qui passava la via degli scambi commerciali tra Orvinio e Scandriglia, poco più di un sentiero di confine. Le donne del paese, alla fine, lo ricordano ancora: "ginocchio du bove" ! Oggi è poco più o poco meno di un sentiero nel bosco. Con molta cautela lo percorriamo fino alla cima che con i cavalli al passo, mentre Jean Maire Viquer ci racconta la storia medievale. Scendendo verso Scandriglia la via diviene più agevole e passa accanto al convento di San Nicola. |
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Multimedia |
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Grande Trek a nord
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AMICI DELLE VIE VERDI DEL LAZIO