quanti scrittori hanno apprezzato la lentezza del viaggio, come modo di vivere... D'Annunzio, Einstein, Calvino, Terzani, Saramago, Wenders e tanti altri ...
SCRITTORI CHE HANNO RACCONTATO IL VIAGGIO Tiziano Scarpa Venezia è un pesce La salvezza viene dall'origine, l'origine è la terra, camminarci sopra porta bene, fa bene; la salute sale su dei piedi. Il 21 di novembre, festa della Madonna della salute, mettiti al centro esatto della chiesa ottagonale, sotto il lampadario a piombo che precipita per decine di metri dalla cupola; striscia la suola sul dischetto di bronzo incastrato nel pavimento, come vuole la tradizione, tocca con la punta del piede la scritta "unde origo inde salus" fusa nel metallo: la salvezza viene dall'origine, l'origine è la terra, camminarci sopra porta bene, fa bene; la salute sale su dai piedi.
Paolo Rumiz È arrivato il momento di cercare altri linguaggi e sostituire i chilometri con la qualità dell'incontro... Ho imparato molte cose nel mio infinito andare cose indispensabili come l'oralita', la condivisione, la convivialità, la lettura del terreno, la percezione del pericolo, la ricerca della traccia, l'ascolto dei luoghi senza voce... Arrivato il tempo di condividere le esperienze accumulate e comunicare il senso del viaggio come strumento base dell'approccio fra uomini... Ho imparato molto da questa situazione privilegiata dell'esistenza come tagliare i ponti dietro di me e costruire una traccia dentro spazi illimitati senza punti di riferimento, come sognare sfogliando un Atlante, come disegnare a mano una mappa e poi partire facendone a meno, come sincronizzare il respiro con i battiti del cuore, due o più a seconda delle situazioni. Per costruire un canto ho imparato la febbre della partenza e la malinconia del ritorno, studiato il rebus del taccuino che, con la sua taglia, dipende dalla natura e talvolta riesce persino a determinarla e poi l'enigma del gerundio inverso che ribalta il senso della fare una legge valida solo per i viaggiatori della lentezza che dilata il tempo e accorcia lo spazio smentendo Albert Einstein.... Appia José Saramago Il piacere profondo, ineffabile, che è camminare in questi campi deserti spazzati dal vento, risalendo un pendio difficile e guardare dall'alto il paesaggio nero, scorticato, togliersi la camicia per sentire direttamente sulla pelle l'agitarsi furioso dell'aria, e poi capire che non si può fare nient'altro, l'erba secca, rasente al suolo, freme, le nuvole sfiorano per un attimo le cime dei monti e si allontanano verso il mare, e lo spirito entra in una specie di trance, cresce, si dilata, manca poco che scoppi di felicità. Che altro resta, allora, se non piangere ? Quaderni di Lanzarote Lentamente mi accorgo di ritrovare il gusto di viaggiare, il piacere di lasciarmi andare ai posti, alla gente. Viaggiare è un'arte, bisogna praticarla con comodo, con passione, con amore… Il ritmo delle mie giornate è completamente cambiato, le distanze hanno ripreso il loro valore e ho ritrovato nel viaggiare il gusto di scoperta e di avventura. (Un indovino mi disse) Italo Calvino Viaggiare (oggi) "è il contrario del 'viaggio': attraversi una discontinuità dello spazio, sparisci nel vuoto, accetti di non essere in nessun luogo per una durata che è anch'essa una specie di vuoto nel tempo; poi riappari in un luogo e in un momento senza rapporto col dove e col quando in cui eri sparito..." Albert Einstein La mancanza dell'ubiquità è compensata dall'esistenza del tempo, che ci permette di viaggiare per visitare ogni luogo dello spazio. Il viaggio diviene così l'elogio dello spazio/tempo" Gabriele D'Annunzio (vedi Wikipedia) Settembre, andiamo. E' tempo di migrare. Han bevuto profondamente ai fonti E vanno pel tratturo antico al piano, Ora lungh'esso il litoral cammina Ah perché non son io cò miei pastori? Gabriele D'Annunzio, I pastori - Alcyone - Sogni di terre lontane Thomas Mann Due giornate di viaggio allontanano l'uomo dal suo solito mondo, da ciò che egli chiama i suoi doveri, i suoi interessi, le sue preoccupazioni e aspirazioni; lo allontanano più di quanto egli stesso abbia potuto immaginarselo durante il tragitto da casa alla stazione. Lo spazio che ruzzola via tortuoso e si interpone tra lui e il suo luogo di residenza ha in sè forze che di solito si credono riservate al tempo; di ora in ora esso dà origine a interni mutamenti, molto somiglianti a quelli generati dal tempo, ma che, in un certo qual modo, li sorpassano. Come quest'ultimo genera dimenticanza ma lo fa sciogliendo la personalità dell'individuo dai suoi rapporti e ponendolo così in una situazione libera e iniziale; perfino del pedante e del grosso borghese esso fa in un volger di mano qualcosa come un vagabondo. Si dice che il tempo è il Lete, ma anche l'aria delle lontananze è un'acqua simile, e se i suoi effetti hanno minore intensità sono però di tanto più rapidi... (La Montagna incantata) Federico Fubini Oggi ci si può spostare in modo unicamente funzionale, sulla base di porzioni di tempo suddivise con precisione: l'aeroporto, il taxi, il lavoro, l'albergo. Lì c'è la piscina, la cucina è internazionale, l'arredamento è simile a quello della stessa catena di hotel in centinaia di altre città del mondo. Per lunghe ore ci si può scordare di essere dove si è... potremmo essere ovunque. La nostra padronanza del tempo è completa ed è la sola cosa che conti: le ore che abbiamo a disposizione, non il luogo dove ci troviamo. ... la curiosità e il dubbio possono attendere. Per loro non abbiamo tempo. "Destini di frontiera.Da Vladivostok a Khartoum, un viaggio in nove storie" Stefano Panunzi La dimensione del viaggio diventa soggettivamente sempre meno interferibile rendendo trascurabili terreno e abilità per superare ostacoli, diventa solo un fastidioso ritardo sopprimibile, dando alla destinazione finale il carattere di fine unico, bersaglio istantaneo e preponderante. L'accesso al vettore e alla destinazione vengono quasi a coincidere, mentre infrastrutture e vettori tendono a seguire destini di gestione e sviluppo, concettualmente sempre più divergenti: vettori sempre più personalizzabili e possibilmente individuali, infrastrutture sempre più globali e possibilmente gestite e controllate in modo soggettivamente non discernibile...
segnalateci, qui sotto, o clicando qui per una mail,
|