MONTE LABBRO

Toscana GR

E' alto 1193 metri, non è di origine vulcanica, e costituisce lo spartiacque tra il fiume Albegna e il torrente Ente. Il paesaggio qui è decisamente diverso da quello dell'Amiata: completamente disboscato e reso zona di pascolo.

Il monte è legato alla storia del movimento sociale e religioso dei giurisdavidici. Sulla sua cima fu eretto da questi un edificio religioso (la torre di Davide) di cui rimane solo il basamento; era alta quindici metri, e le forme architettoniche erano ardite. Era stata costruita con il lavoro volontario di centinaia di persone; ognuna di loro, di domenica, doveva portare una pietra in cima al monte.

I GIURISDAVIDICI

Questo movimento fu fondato da Davide Lazzaretti (il profeta maremmano) nella seconda metà dell'800. Era un periodo in cui allo sfruttamento del lavoro in miniera si aggiungeva un'economia agricola che non era in grado di dare un sostegno sufficiente alla popolazione; la situazione di malcontento era simile in tutta Italia, ma sull'Amiata la protesta prese una piega originale. Al di là del misticismo che le circondava, le "profezie" lazzarettiste prefiguravano una società retta su basi comunitarie e governata da una repubblica. Lazzaretti, in precedenza barrocciaio e garibaldino, fondò un'associazione tra le famiglie del comprensorio; furono coinvolte oltre 5000 persone, che misero in comune terreni e bestiame organizzando la prima cooperativa di consumo d'Italia. Il 50% dei lazzarettisti ("gli eremiti penitenzieri") erano piccoli e medi proprietari; erano tanti anche gli artigiani, i braccianti, i mezzadri. L'appartenenza alla Comunità del Monte Labbro implicava incontri, alloggio comune, rottura della monotonia del lavoro, solidarietà. Le donne parlavano liberamente, e il loro voto contava, nelle discussioni, quanto quello degli uomini. Gli adepti ritenevano di appartenere al "terzo ordine francescano", quello dei laici penitenti; al primo ordine appartenevano i Minori di S.Francesco, al secondo S.Chiara e compagne. Lazzaretti fu fucilato il 18 agosto 1878 dalla forza pubblica alle porte di Arcidosso, mentre stava entrando in paese alla testa di una processione; la successiva repressione portò alla scomparsa della comunità. Ancora oggi i seguaci del "profeta" , ogni 14 agosto, salgono sul Monte Labbro.

 

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