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Sappiamo quanto l'informazione è importante per creare consenso. I giornalisti sono indipendenti e rispondono a un dovere deontologico, ma è importante anche sapere chi sono i proprietari dei giornali, ovvero chi guadagna o perde soldi per farci leggere quelle notizie. Ogni cittadino dovrebbe assicurarsi che i suoi giornali preferiti - cartacei o su internet - siano obiettivi. Quanto alle informazioni che ci arrivano attraverso i social (per molti purttoppo costituiscono l'unica dieta mediatica) vanno qualificate come opinioni di parte da verificare sempre. Dai dati Censis sulla diffusione dell'informazione, i quotidiani cartacei, nel 2007 erano letti dal 67% degli italiani, nel 2023 solo dal 25,4% ( - 41,6% in quindici anni e -3,7% nell'ultimo anno). Si registra ancora una limatura dei lettori dei settimanali (-1,6%) e dei mensili (-0,6%). Gli utenti dei quotidiani online invece aumentano al 33,0% degli italiani (+4,7%), un numero comunque inferiore a quanti utilizzano i siti web d’informazione generici non certificati che sono il 58,1%: +4,3% (cifra inaccettabile). La combinazione di questi comportamenti digitali con l'insorgere di pratiche estese di fruizione di applicazioni di intelligenza artificiale (che potrebbero costruire ad arte notizie inesistenti) tenderà a stressare ulteriormente il mercato ma rischierà soprattutto di affidare ai centri tecnologici il dominio sul senso comune del paese. Per questo le nostre fonti di notizie devono essere numerose: leggere tutto con criterio. LE VENDITE DEI GIORNALI IN ITALIA 2023 PROPRIETA' GIORNALI ITALIANI 2023
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