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Primavera 1999 Cercate, cercate: sentirete un richiamo di ELISABETTA MONTI Nel 1995 cominciai a preparare i fiori che si trovavano intorno alla mia casa seguendo l'incitamento di un'amica ligure, Nicoletta, che aveva iniziato a preparare dei fiori che crescevano nella sua zona. "Perché non prepari dei fiori di Bach in Trentino, magari quelli che non ci sono in Liguria?" mi disse. Molto incuriosita, provai. La mia formazione di perito agrario, la passione per le piante officinali e mangerecce spontanee, il desiderio che ho sempre avuto di curarmi da me stessa e se possibile di aiutare gli altri mi spinse su questa ricerca. Aprii la porta della mia casetta e iniziai: Clematis (Clematide vitalba) era lì, aggrovigliata su rovi e cespugli. Poi fu la volta di Walnut (Noce). Bisogna dire che i testi di floriterapia mi avevano reso sufficientemente chiaro il metodo di preparazione, ma non avevo molte notizie su quali fiori, maschili o femminili, si dovessero usare. Infatti con il noce la prima volta sbagliai, scegliendo i fiori maschili (naturalmente) anziché i soli fiori femminili (come va fatto). Con Wild Rose (Rosa Canina) andò meglio, però la preparai inizialmente col metodo del sole (mi sembrava più bello qui in Italia, terra più calda rispetto all'Inghilterra, fare con il sole anche i fiori che Bach bolliva). Negli anni seguenti rividi questa teoria e ora, con un po' più di accettazione, preparo per bollitura tutti i fiori che lui indicava. Ci sarebbe proprio da riflettere su quali fiori ricevono il calore dal cielo (sole) e quali dalla terra (fuoco). Certo è che il fiore di Larch (Larice) raccolto in luglio è tanto bello, ma mentre lo fai bollire diffonde un profumo davvero inebriante. La ricerca in mezzo a prati abbandonati e a vecchissime piante di vite non addomesticate, ti fa scorgere un grappolo di fiori qua e uno là, confuso tra i rovi. Quando mi diedero le dispense di Nora Weeks sulla preparazione, vi trovai materiale preziosissimo, a conferma di quanto andavo facendo ma anche per correggere i miei errori. Trovare alcune piante, maschio e femmina, di Willov (Salix Vitellina) con fiori raggiungibili senza il rischio di rompersi il collo non fu facile e richiese parecchie uscite, e così mi accadde per Aspen (Pioppo tremulo) i cui fiori maschili e femminili, su piante diverse, non sono poi così… diversi. Fu bellissimo vedere, con i piedi a mollo in un torrente, Impatiens che irrompeva. E ancora più emozionante trovare Mimulus (Mimolo giallo) vicino a un rifugio alpino a 1600 metri di quota. Quella di Schlerantus (Centograni annuo), così piccolo, basso e solo verde, fu un'ardua ricerca, ma fu bella la danza di gioia a cui mi abbandonai con la mia bambina quando ne scorsi in abbondanza confusa tra altre piantine nelle crepe di una distesa rocciosa di porfido. La gioia più grande la provai con Walter Violet (Violetta d'acqua) solo nel vederne le foglie e gli steli secchi in uno stagno (chissà a primavera quando ne vedrò i fiori). È come se ogni fiore mi chiamasse, a volte mi porta per mano in un sentiero del bosco fino a dove si trova. E riguardando indietro, vedo che un certo cammino della mia crescita interiore coincide proprio con il periodo della scoperta di un fiore. Alcuni richiedono un certo avvicinamento, altri si fanno vedere al primo approccio. Rifacendo i conti del lavoro fatto fino ad ora c'è da osservare che dei 38 rimedi scoperti dal medico inglese Edward Bach, in Trentino ne sono presenti 34, gli altri comunque si trovano in Nord Italia. Nell'area circostante la mia azienda agricola biologica , a mezza montagna, ne fioriscono spontaneamente 14 e altri 4 nel raggio di 5 km. Andare alla ricerca dei fiori è un'esperienza che consiglio a tutti, seguendo con attenzione le indicazioni forniteci, trovando il posto e lo stato d'animo giusti. In quanto alla varietà cercata, ci vogliono studio, pazienza e la possibilità di confrontarsi con un botanico competente. Di Rock rose (Eliantemo) ad esempio, esistono diverse varietà, anche nello stesso prato. Nella mia azienda cresce l'Eliantemo Mummularium, sottospecie Fomentosum, che ha la caratteristica di una peluria bianca sotto le foglie, mentre altre sono lucide. Anche di Gentian (Genziana) ne esistono tanti tipi, e qui c'è il problema della variabilità. Sui più noti testi di botanica si dice che piante della stessa specie, cresciute in periodi o posti diversi, possono essere molto diverse tra loro. Mentre piante di specie diverse, che fioriscono nella stessa stagione possono essere pressoché uguali. Però non scoraggiatevi, mettetevi al lavoro con fiducia, vedrete che l'aiuto per riconoscere un fiore vi... verrà incontro. |
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