L’Arco degli Argentari, nel Velabro, fu eretto dai cambia-valute e dai negozianti del Foro Boario e dedicato a Settimio Severo e Giulia Domna che si vedono effigiati nei rilievi. Di fronte all’arco degli Argentari vi è l’accesso alla Cloaca Massima che permise di bonificare la valle di Roma, scaricando nel Tevere le acque che invadevano la palude del Velabro e l'area su cui sorse il Foro Romano. Accanto all'Atrco degli Argentari si erge l’Arco di Giano Quadrifronte, a fornice quadruplo, costruito all’epoca di Costantino.