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Nel punto più elevato di Villa Borghese, sorge il Casino Borghese, costruito dall’architetto olandese van Zans (Vasanzio) nel 1613 e restaurato nel 1782 per Marcantonio Borghese. Esso e’ sede del Museo e GALLERIA BORGHESE, stabilito in questo elegante edificio dallo stesso Cardinale Scipione Borghese che vi colloco’ le sue ricchissime collezioni di opere d’arte, sia di scultura che di pittura. Verso la fine del Seicento pero’, i migliori quadri della Galleria furono trasferiti a Palazzo Borghese. Circa un secolo dopo (1807), il Museo, appena allora arricchito di altre sculture classiche da Marcantonio Borghese, venne depauperato di gran parte delle sue opere da Camillo Borghese, cognato di Napoleone, che le cedette al Louvre di Parigi. Inutili furono le proteste del governo papale. Francesco Borghese dovette raccogliere altre statue e altri marmi per riuscire a portare il nuovo Museo allo stato attuale. Nel 1891 i quadri asportati due secoli prima ritornarono dal Palazzo Borghese alla Pinacoteca della Villa. Il Museo e la Galleria furono acquistati nel 1902 dallo Stato italiano.
Il Museo Borghese occupa il pianterreno. Paolina Borghese (I sala), sorella di Napoleone I e’ opera di A. Canova. Seguono alcune famose opere della giovinezza di Bernini (1598-1680): David con la fionda (II sala), in atto di scagliare una pietra nella fronte del gigante Golia. Apollo e Dafne (III sala), terminata dal Bernini nel 1622, che può dirsi il trionfo della sua arte. Il Ratto di Proserpina (IV sala), fu ispirato al Bernini da Ovidio, come il gruppo precedente. Enea ed Anchise (VI sala), rappresenta la fuga di Enea da Troia con il vecchio genitore sulle spalle, seguito dal piccolo Ascanio. Nella sala V l’Ermafrodita dormiente e’ tratto dall’originale in bronzo di Polycle (150 a.C.). Seguono la sala Egizia (VII) e la sala del Fauno danzante (VIII).
La Galleria Borghese, al piano superiore, riaperta dopo un lungo restauro, offre una delle più interessanti collezioni pittoriche esistenti comprendenti capolavori di Tiziano, Raffaello, Caravaggio e Domenichino.